Fahrenheit 451 è probabilmente un libro la cui bellezza consente a Ray Bradbury, il suo autore, di piazzarsi di diritto nella storia della letteratura post-moderna. Gli innumerevoli piani di lettura, la denuncia velata degli orrori perpetrati nella Germania nazista e nella Russia staliniana, con relative politiche di repressione e grandi purghe, il timore per l'imminente scoppio di una guerra a seguito del clima di tensione vissuto dall'autore nel momento della stesura, il libro è stato pubblicato nel 1953, permettono a Fahrenheit 451 di poter non invidiare nulla a romanzi distopici che hanno segnato la nostra epoca come 1984 o Animal Farm del maestro George Orwell.
Copia italiana di Fahrenheit 451 |
Bradbury con il suo romanzo espone una società allo sbando, ultra tecnologica e pervasa dai mass-media che inculcano nelle menti delle persone informazioni che non devono essere analizzate ma accettate per vere, come una sorta di moderni dogmi. E' proprio attraverso l'eliminazione della cosa libro che la cosa diventa la principale protagonista del romanzo. La popolazione privata del "potere sovversivo dei libri" (utilizzando le parole dello stesso Bradbury) è totalmente succube del governo, il quale, avendo sotto di sé un popolo asservito e non colto, ha facilità nel promulgare qualsiasi tipo di legge. Gli unici ad avere spirito critico e dialettico sono quelli che vengono chiamati "i ribelli" poichè sono i soli ad avere accesso alla lettura, ma vivendo al confine della società non hanno la possibilità di cambiarla. I riferimenti al pericolo in cui rischia di incorrere la nostra epoca sono palesi da parte di Bradbury, però il finale, in cui un bombardamento nucleare debella la società marcia descritta, per far spazio ai ribelli, lascia spazio ad un possibile cambiamento. L'autore non vede un futuro cupo per la generazione successiva alla sua, l'importante è che si abbia una testa pensante, e quale miglior esercizio per il nostro cervello...di leggere un bel libro!