mercoledì 13 gennaio 2021

# STEP EXTRA - LA "COSA" NELLA LETTERATURA

 Fahrenheit 451 è probabilmente un libro la cui bellezza consente a Ray Bradbury, il suo autore, di piazzarsi di diritto nella storia della letteratura post-moderna. Gli innumerevoli piani di lettura, la denuncia velata degli orrori perpetrati nella Germania nazista e nella Russia staliniana, con relative politiche di repressione e grandi purghe, il timore per l'imminente scoppio di una guerra a seguito del clima di tensione vissuto dall'autore nel momento della stesura, il libro è stato pubblicato nel 1953, permettono a Fahrenheit 451 di poter non invidiare nulla a romanzi distopici che hanno segnato la nostra epoca come 1984 o Animal Farm del maestro George Orwell.

Copia italiana di Fahrenheit 451
Ma in questo post non si vuole discutere oltre del libro o dell'autore, bensì l'argomento cruciale è il ruolo che hanno avuto i libri (corrispondenti a "la cosa" citata nel titolo) all'interno del romanzo. In breve Fahrenheit 451 (il numero nel titolo fa riferimento alla temperatura di combustione della carta) tratta di un mondo in cui è vietato leggere o possedere ogni tipo di libro e Guy Montag, il protagonista, nella vita si occupa proprio di incenerire qualsiasi oggetto di lettura. Un giorno Guy, si trova dinanzi una signora che preferisce morire dentro la sua casa in fiamme piena di libri piuttosto che abbandonarli, così si chiede cosa spinga le persone a rischiare così tanto per possederli. Iniziando a leggerli, Guy se ne appassiona, e anche grazie all'aiuto di Faber, insegnante d'inglese in pensione, comprende la potenza sovversiva della lettura. Scoperto e denunciato dalla moglie per possesso di libri, però, egli riesce a gettare nelle fiamme appiccate alla sua casa Beatty, il capo degli incendiari, e a fuggire sotto un ponte in cui trova altri ribelli come lui che imparano a memoria dei testi letterari per poterli tramandare di generazione in generazione. Il romanzo si conclude con la città bombardata e con Guy ed il gruppo di ribelli che si avviano verso di essa per contribuire alla costruzione di un nuovo mondo.

Bradbury con il suo romanzo espone una società allo sbando, ultra tecnologica e pervasa dai mass-media che inculcano nelle menti delle persone informazioni che non devono essere analizzate ma accettate per vere, come una sorta di moderni dogmi. E' proprio attraverso l'eliminazione della cosa libro che la cosa diventa la principale protagonista del romanzo. La popolazione privata del "potere sovversivo dei libri" (utilizzando le parole dello stesso Bradbury) è totalmente succube del governo, il quale, avendo sotto di sé un popolo asservito e non colto, ha facilità nel promulgare qualsiasi tipo di legge. Gli unici ad avere spirito critico e dialettico sono quelli che vengono chiamati "i ribelli" poichè sono i soli ad avere accesso alla lettura, ma vivendo al confine della società non hanno la possibilità di cambiarla. I riferimenti al pericolo in cui rischia di incorrere la nostra epoca sono palesi da parte di Bradbury, però il finale, in cui un bombardamento nucleare debella la società marcia descritta, per far spazio ai ribelli, lascia spazio ad un possibile cambiamento. L'autore non vede un futuro cupo per la generazione successiva alla sua, l'importante è che si abbia una testa pensante, e quale miglior esercizio per il nostro cervello...di leggere un bel libro!

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